sabato 5 novembre 2011

Fai pagare la crisi a chi non vede l'ora di pagarla. Di antimafia, modernità e di legalizzazione.

(pubblicata da Marco Lucci il giorno sabato 27 agosto 2011 alle ore 16.10)

c'era una volta un paese con un buco economico che opprimeva la gente. Tutti si lamentavano ben sapando, ma facendo finta di niente, di essere gli artefici di quel buco. Tette mazzette, corruzioni e concussioni, prestazioni non fatturate, contrabbando e ricettazione, lavoro nero e scontrini 'fantasma'. Chiunque contribuiva al buco. Chiunque pensava alla sua misera condizione di povero cristo che non arriva a fine mese, quindi pensava che il paese avrebbe ben sopportato la sua piccola magagnetta: le tasse so tante e forse si, c'ha ragione bossi quando dice che è quasi giusto non pagarle.

Poi però, dopo un bel po' d'anni in cui tutto funzionava così, si è arrivati al crack. Quindi daje sotto con la finanziaria da settoridicimila miliardi anche detta "lacrime e sangue". C'è quindi stato tutto un dibattito interessantissimo e fitto fitto su chi avrebbe dovuto pagare questi mila migliardi di euro. Tutti dicevano che i ricchi avrebbero dovuto contribuire di più, supertasse qua, contributi di solidarietà là, daje con l'aumento dei tabacchi e della benzina, nota merce per ricchi. Poi giù coi soliti tagli qua e là alle cose pubbliche tipo università, sanità, scuola ecc...C'era quello federalista che tagliava agli enti locali e quello ricco imprenditore che tassava le grandi rendite, credibili come zio paperone che fa una donazione a zio paperino. Poi c'era l'opposizione che sparava i suoi 10 punti cardine senza avere la forza di farli troppo sapere in giro. Poi c'era la questione degli evasori che non pagano mai, grandi e piccoli, imprenditori, artigiani, professionisti e commercianti a cui tutti vogliono dare la stangata e infine c'è la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana che non paga mai quasi niente... ma nessuno vuole far pagare. Neppure l'opposizione sembra troppo convinta. Discorsi pallosi con parole misurate.

Tutti alla ricerca di far pagare le tasse a chi non le paga interamente o a chi non le paga per niente.

Sembra una cosa ovvia per un paese che c'ha un tasso di evasione che è grande come il Pil.

MA PERCHE' NON FAR PAGARE LE TASSE A CHI VUOLE PAGARLE ??


La domanda che mi pongo è questa: ci sono migliaia di persone che vogliono pagare le tasse ma non possono: permettiamoglielo!C'è una parola che dicono tutti e che sembra magica: liberalizzazioni. Parola che nessuno usa più spesso perché ricorda l'ultimo governo Prodi con ministro Bersani, quindi tende ad essere eclissata. Io vorrei dire quella parola, però che sia un po' più sexy (come direbbe Letta quello 'nostro' che va ai meeting cl).

Quello che voglio dire io è LEGALIZZAZIONE.

Alla fine se ci pensate bene vuol dire la stessa cosa, ma con una accezione molto più fica.

Io dico che per risanare un debito bisogna cominciare a far pagare le tasse a chi vuole pagarle.

La proposta si articola su tre direttive:

1) abbattere la concorrenza, ovvero fare una lotta alla mafia che sia seria, perché finché c'è mafia non c'è speranza di crescita di questo paese, non c'è speranza di "legalizzarlo"

2) abbattere l'ipocrisia che gira intorno ad alcuni temi: la legge non educa l'uomo, lo regolamenta. Ad educare ci deve pensare la famiglia, la scuola e le altre istituzioni, non la legge in sé. Quindi la legge deve regolamentare quanto già esiste nella società italiana, governando i processi societari e non subendoli.

3) essere monopolisti e fare profitti su quelle persone che non vedono l'ora di poterle pagare ste benedette tasse

La proposta-svolta è quella di abrogare due leggi (o parte di legge) che impediscono l'esercizio di alcune attività:

- La legge del 22 dicembnre del 1975 n°685 articolo 14 comma 6 (questo l'articolo da abrogare "la cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico;")

- e il D.P.R. 309 del 9 ottobre 1990 (divieto di coltivazione)

( http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_15.wp?contentId=LEG48534 )

QUINDI LA POSSIBILITA' DI APRIRE ESERCIZI COMMERCIALI DI COMPRAVANEDITA DI CANNABAIS INDICA E SATIVA

- La legge del 20 febbraio del 1958 n°75 anche detta Legge Merlin sulla chiusura delle case di tolleranza.

Immagino un'italia in cui giovani imprenditori investono i loro risparmi per apreire graziosi coffee shop o immense piantagioni di produttivissima canapa, buona per la cellulosa e per la fibra (e per il fiore, nrd) e immagino più igene e controllo, più legalità... e le criminalità organizzate in ginocchio e uno Stato risanato dall'introduzione nelle casse di una quarantina di migliardi di eruo l'anno. Senza ovviamente parlare della ripercussione che si ha sullo svuotamento delle carceri e sul disipegno delle forze dell'ordine da alcune battaglie ormai incomprensibili e noiose. Siccome però conosco i miei polli, onde evitare che all'abrogazione di alcune leggi si ritorni a codici fascisti o prefascisti su queste tematiche, ma soprattutto con la paura che una legge nuova che colmi eventuali vuoti la facciano sti quattro peracottari, è d'obbligo presentare ai firmatari del referendum abrogativo le proposte di legge che regolamentino questi esercizi in maniera seria e moderna. Direi europea.

Ecco a voi la controproposta alla finanziaria lacrime e sangue che oltrepassa la campagna di far pagare le tasse agli evasori (che rimane sempre un faro di ogni ministro dell'economia italiano, ma che mai si concretizza in qualcosa che vada oltre lo scudo fiscale).

Ecco a voi la proposta FA PAGARE LE TASSE A CHI NON VEDE L'ORA DI PAGARLE.

Io dico che è proprio un'iniezione di ottimismo!

Quanti giovani democratici m'appoggiano la super campagna :) ??

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