sabato 5 novembre 2011

Nucleare, acqua e legittimo impedimento (di papà, di lavoro, di società... e di riflessioni stonate)

(pubblicata da Marco Lucci il giorno venerdì 10 giugno 2011 alle ore 21.58)

Una volta si diceva "a me me fanno firmà solo le cambiali". La mia generazione nemmeno questo può dire più... perché tra 20 giorni mi scade il contratto e nessuno accetta cambiali da me!

Ci hanno tolto pure le battute simpatiche.

Una generazione impossibilitata ad assumersi responsabilità per la propria esistenza è demotivata ad assumersi responsabilità sociali.

Al limite ci hanno regalato le 'demotivational' infatti.

Al massimo siamo la generazione del "non ho niente da perdere"... che inevitabilmente porta all'apatia sfascionesca o al tentare il tutto per tutto rivoluzionarista! L'unica svolta non è trovare lavoro, accasarsi, farsi una vita stabile con un bel "lavoretto statale". A noi basterebbe "un lavoretto indeterminato" per essere contenti... a volte anche solo "un lavoretto" e basta. Ma a noi è dato di pensare alla Svolta solo come Gratta e Vinci. Ponci ponci po po po. Abbasseremo le tasse (obbligatorie) per sfilarvi euro col gioco d'azzardo, rinomata droga sfascia famiglie.

Le famigerate politiche per le famiglie e la preservazione della suddetta come cardine della società, dovrebbe passare per un fottuto lavoro normale. Altro che diritti del lavoratore: qua è stato perso il diritto di essere un lavoratore. Senza ammorbarci le palle con Marchionne Re di Tutti i Mali di cui il 98% dei 16-20enni non sa assolutamente nulla. I 16-20enni spesso non sanno nulla di nulla e ammazzano il tempo in attesa che le cose cambino. Quando si accorgeranno che tocca a loro, non sapranno far altro che sfasciare. E sfasceranno tutto. Purtroppo molti di loro sonoconvinti che sia addirittura colpa loro. Ma la colpa, io dico, è sempre dei genitori.

Mio padre a me m'ha detto un sacco di cose, cose semplici, cose da padri, cose un po' antiche, ma di una certa dignità. Premettendo che, mio padre, non è esattamente quello che moti di voi definirebbero "compagno". Cioè lui non si definisce tale, a me basta. Mio nonno, contadino figlio di pastori, a una certa età ha cominciato a portare un camion. Pure lui era "precario", perchè precaria era la vita nel dopoguerra. Lui va al di là del giovane balilla: è talmente all'antica che secondo me votò Monarchia, quando fu interpellato. E forse pure oggi ancora :) è un po' monarchico! Il mi babbo non si è mai occupato di politica, lui dice sempre che ha votato Fini, ma in verità ha sempre cambiato canale, almeno finché non ho timidamente cominciato a dire "lascia qua, famme sentì".

Lui non ha mai fatto politica, perchè doveva lavorare. Sempre. Perchè se non lavora non mangia, visto che è "artigiano in proprio". Una costante tra le sue 'massime' è sempre stata: "tanto io domattina me devo alzà alle 5".

Per tanto tempo ho pensato di aver cominciato a studiare quando, a calci in culo, m'ha buttato in cantiere a farmi quei mesetti estivi di 'avviamento al lavoro'. Poi in realtà andando a vedere ho scoperto che ho cominciato a studiare quando ho visto, rientrando mezzo storto la mattina dai bagordi, mio papà uscire per andare a lavorare. Mio padre ha dedicato una vita al lavoro, forse si è anche un po' alienato, ma ha sempre mantenuto una estrema lucidità rispetto alla vita. Tanto che oggi ancora, laureato, faccio il prof, segretario di partito ecc, mi vergogno come un cane a parlarci di cose serie. Mio padre ha sempre ragione, anche quando ha torto. Perchè lui è il cittadino medio da amministrare... e il cliente ha sempre ragione. Lui è quell'italiano che si alza alle 5. Io ho cominciato a studiare per non mandare sprecato quel sacrificio gratuito che faceva nei miei confronti e tutto quel che posso fare non è spiegargli le cose, ma farmele spiegare.

Quando sente i politici in tv e sbadigliando tra i loro strilli da galline dice "la nafta sta a uno e sei, ma questi che cazzo ne sanno". Ecco: io voglio saperlo sempre. E voglio pensare che tutta Italia (merci e lavoratori) viaggia su gomma, quindi la benzina a un euro e sessanta è uno dei problemi reali del paese. Non so se vi ricordate lo scipero dei camionisti di un paio d'anni fa che disagi provocò. La gente correva ai supermercati a fare scorta nemmeno ci fosse una guerra nucleare alle porte e si dovessero riempire i bunker.

Tu puoi non occuparti della politica, ma la politica continuerà ad occuparsi di te. Questa è una vera verità che vorrei rigirare a tutti gli amministratori. La verità è che chi fa politica ha il dovere di ascoltare chi non la fa, di ascoltare e dar ragione a chi non interessa nulla di politica. Perché è così che la politica si fa: ascoltando chi la mattina si alza alle 5 e non ha tempo da perdere dietro ai battibecchi. Occuparsi di te.

Perché spesso questa gente trova le motivazioni più valide, i modi più concreti, le motivazioni vere e giuste per affrontare gli argomeni e l'agenda politica anche se non lo sa o magari non vorrebbe.

Mio papà in merito al Legittimo Impedimento: "il mio impedimento è più legittimo del suo... se non vado a lavoro non me pagano". Quale frase è più illumninante per far capire a chiunque che nessuno può essere più uguale degli altri? che nessun lavoro è più importante dell'altro? che nessun cittadino è più fondamentale dell'altro?

Così sono nato, coi detti popolari e la saggezza ignorante e dignitosa del vecchio nonno all'antica, così voglio restare, pensando che si: i politici non si alzano alle 5 per stare in mezzo alla polvere, che non sanno che il gasolio sta a 1,6 euro, che non hanno impedimenti che tengono, soprattutto per le ditte individuali o per le aziende di famiglia (che poi sono la spina dorsale di questo paese familista in tutto) che "se non si lavora non si mangia".

Ringrazio il governo perché dà anche a me, come a mio padre tanti anni fa, la possibilità di sfanculare il nucleare con voto di democrazia popolare.

Perchè in città magari no, ma dalle mie parti tutti hanno e vogliono l'orto di casa, coi pomodori buoni e le pesche piccole, con l'insalata e i broccoli (per gli albanensi ovviamente...). Perché ognuno si fa l'olio e il vino di casa e se non se lo fa se lo compra dal vicino, che non c'entra niente con quello comprato e figuriamoci con quello radioattivo. Perché "la terra è bassa" e molti nemmeno sanno quanto è faticosa. Solo chi sa quanto è dura, può spiegarsi perché i vecchi si ostinano a coltivarsi quelle quattro cose genuine e buone. Perché mentre da ragazzi mangiavano roba buona, da adulti hanno assaggiato il declino della qualità da supermercato... e quindi tornano a coltivare.

Una volta si diceva"maledette tasse...finiranno col farci pagare pure l'aria che respiriamo!" ...ad oggi non è più un sogno di pochi: vorrebbero farci pagare l'acqua da bere...

sembra assurdo, ma bisogna imparare da chi non sa, perché per fare buona politica e i buoni amministratori, occorre dimenticare la politica della tv.

Occorre sempre più che i giovani parlino con i vecchi e in una strana mescolanza di spirito di un tempo e vigore giovanile, una strana alleanza, si mandi a quel paese i Sempre Verdi individui che ci governano da venti anni, sbagliando tutto, fottendo questo paese, creando disvalori, rubandoci il bisogno intrinseco umano di assumersi delle responsabilità personali e poi sociali per costruire una società sana.

Dobbiamo combattere, potrei dirvi. Dobbiamo resistere, si sarebbe detto un tempo. Sarebbe sufficiente Essere.

DOPODOMANI VAI A VOTARE AI REFERENDUM

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