venerdì 28 agosto 2015

Pezzi di Vetro - De Gregori

Passeggiavo con la mia fidanzata di allora in Piazza Navona. Tra i tanti artisti di strada c'era uno che mangiava il fuoco e camminava sui cocci di bottiglia a piedi nudi. Ad un certo punto la mia ragazza disse: 'però che bel ragazzo che è quello'. Finisce qua la storia, fu semplicemente un momento di leggera toccatina di gelosia. Di li nacque l'incipit di una canzone autobiografica.” FdG



L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime
e un sesso di ramo duro, il cuore.
E una luna
e dei fuochi alle spalle mentre balla
e balla sotto l'angolo retto di una stella.

I pezzi di vetro sono tanto le asperità quanto il divertimento, il sale della vita. L'amore. E dicono di questo ragazzo che abbia già due anime (più tardi capiremo perché), un sesso di ramo duro (ovvero è un grande amante, perché ci dice essere il cuore, a dispetto di voi maliziosi). E una luna, quindi una innamorata (la vita). Ed una scenografia dietro di sé, mentre balla su questa terra (l'angolo retto di una stella qualsiasi, è la terra. La linea orizzontale e quella verticale)

Niente a che vedere col circo,
né acrobata né mangiatore di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi.

Nessuno costringe l'uomo a camminare sui cocci, lo fa per divertimento, per diletto, perché gli piace così. L'amore c'è chi lo fa per noia e chi se lo sceglie di professione. L'uomo che cammina sui pezzi di vetro né l'uno né l'altro, lo faceva per passione. Quindi è più un santo scalzo che un saltimbanco.

Quando vedi che non si taglia, già lo sai,
t
i potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano una linea che gira
e lui risponde serio "è mia", sottintende la vita.

Quando vedi che la vita la si vive meglio così, affrontando e giocando con le asperità, perché in fin dei conti al massimo sono taglietti sotto i piedi e nulla più (la sofferenza è altra cosa!), potresti ammirarlo fino ad amarlo, se già non sei innamorato. Anche se lui certo non ha fatto tutti questi ragionamenti, perché è solo un ragazzo che vive inconsapevole e spensierato, come i bambini che si tuffano da scogli improbabili senza alcun senso del pericolo e tu ammiri il loro coraggio anche se sai che non è coraggio, quanto piuttosto sconsideratezza. Ma li ammiri ugualmente. E solo un bambinetto può infatti risponderti che gioca con la vita, perché banalmente è la sua (la linea della vita sulla mano, che gira a spirale come a significare che è infinita). Perché ancora non è imprigionato in nessun sentimento, in nessun affetto violento, perché solo un ragazzo di quelli onnipotenti che affascinano per la loro onnipotenza può sentirsi padrone di giocare e rischiare la propria vita che, nostro malgrado, non è mai completamente nostra ma anche un po' di tutti coloro i quali amiamo e ci amano. Ma a vent'anni tutto è ancora intero, non lo sai.

E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un po' di tempo fa
e ora si è fermata qua.

la conclusione è quella che è, la vita che scorre e che ad un certo punto ti fermi a guardarla e cercare di capirla, prima che riprenda a scorrere, come non può non fare. La vita.

Non conosce paura
l'uomo che salta
e vince sui vetri
e spezza bottiglie
e ride
e sorride perché ferirsi non è possibile,
morire meno che mai e poi mai.


Non conosce la paura, il ragazzo che rischia la sua vita e vince sempre, ridendo. Non solo cammina sui vetri, ma spezza lui stesso bottiglie, ci salta sopra, ci prova gusto a sfidare la vita. Perché ferirsi per queste sciocchezze è impossibile e nemmeno morire. I giovani non muoiono mica per queste sciocchezze, vanno avanti,hanno il tempo per recuperare, smaltire, ricostruire da capo la propria vita, gli amori finiti. Mi viene da dire che hanno "il tempo anche per la galera", se non citassi troppo spesso de André.

Insieme visitate la notte
che dicono è due anime
e un letto
e un tetto di capanna utile
e dolce come ombrello teso tra la terra
e il cielo.

Ovviamente sembra che siano finiti a letto. E l'amore che dicono essere due anime (ma lui ne ha già due da solo, di anime, come detto all'inizio, ama sé stesso senza necessità di altri, vivendo così) e un letto (un sesso di ramo duro) e un tetto utile e dolce (la luna e il fuoco)

Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.

In quel momento lui fa quello che sa fare, stupire e sorprendere ancora, che poi è ciò di cui lei si è innamorata, dicendo di amarla e di essere anche lui un mortale che si ferisce con l'amore e i pezzi di vetro. Cerca di stupirla però, non soffre davvero per amore, cerca di giocare a rialzo. Lei sa bene che non è possibile: infatti, proprio da quella sua impossibilità di ferirsi è stata attratta, non capisce bene come abbia fatto a non resistere, a dargli tutto ciò che aveva in un minuto, a farsi trascinare da quel suo ballare sui pezzi di vetro... dove per lei è possibile ferirsi e per lui che ne è incosciente no. Perché lei sapendo di non poterlo ferire, sapeva di non poter essere ferita, forse. Non c'era aspettativa.

Però stai bene dove stai.

Però stai bene dove stai.


Quindi in fin dei conti lei sta bene dove sta. Lui nella sua inconsapevolezza sta crescendo e rimane ferito magari davvero da quel ballo su pezzi di vetro che è l'amore, mentre lei, spensierata stavolta, cosciente di ciò che faceva e al sicuro della giovane età di lui (che tutto ripara e tutto supera perché mai si ferisce davvero e men che meno muore) sta bene dove sta.

E' il vivere/amare spensierato che vince. Quello di lui incosciente e giovane, ma anche quello di lei cosciente e maturo. E lei sta bene e riesce ad essere spensierata anche nella coscienza.
 E sarebbe bello immaginare il secondo “però stai bene dove stai” come un discorso diretto, in cui lei dice a lui che nonostante tutto, l'incoscienza anche va bene per sopravvivere ai pezzi di vetro. Anche lui sta bene dove sta. La loro storia è finita per eccesso di distanza e non si disturberanno oltre, però minchia che bella storia!

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