“Passeggiavo
con la mia fidanzata di allora in Piazza Navona. Tra i tanti artisti
di strada c'era uno che mangiava il fuoco e camminava sui cocci di
bottiglia a piedi nudi. Ad un certo punto la mia ragazza disse: 'però
che bel ragazzo che è quello'. Finisce qua la storia, fu
semplicemente un momento di leggera toccatina di gelosia. Di li
nacque l'incipit di una canzone autobiografica.” FdG
L'uomo
che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime
dicono ha due anime
e
un sesso di ramo duro, il cuore.
E una luna
E una luna
e
dei fuochi alle spalle mentre balla
e
balla sotto l'angolo retto di una stella.
I
pezzi di vetro sono tanto le asperità quanto il divertimento, il
sale della vita. L'amore. E dicono di questo ragazzo che abbia già due anime
(più tardi capiremo perché), un sesso di ramo duro (ovvero è un
grande amante, perché ci dice essere il cuore, a dispetto di voi
maliziosi). E una luna, quindi una innamorata (la vita). Ed una scenografia dietro
di sé, mentre balla su questa terra (l'angolo retto di una
stella qualsiasi, è la terra. La linea orizzontale e quella verticale)
Niente
a che vedere col circo,
né acrobata né mangiatore di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi.
né acrobata né mangiatore di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi.
Nessuno
costringe l'uomo a camminare sui cocci, lo fa per divertimento, per
diletto, perché gli piace così. L'amore c'è chi lo fa per noia e
chi se lo sceglie di professione. L'uomo che cammina sui pezzi di
vetro né l'uno né l'altro, lo faceva per passione. Quindi è più
un santo scalzo che un saltimbanco.
Quando vedi che non si taglia, già lo sai,
ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e
nelle pieghe della mano una linea che gira
e lui risponde serio "è mia", sottintende la vita.
e lui risponde serio "è mia", sottintende la vita.
Quando
vedi che la vita la si vive meglio così, affrontando e giocando con
le asperità, perché in fin dei conti al massimo sono taglietti
sotto i piedi e nulla più (la sofferenza è altra cosa!), potresti
ammirarlo fino ad amarlo, se già non sei innamorato. Anche se lui
certo non ha fatto tutti questi ragionamenti, perché è solo un
ragazzo che vive inconsapevole e spensierato, come i bambini che si
tuffano da scogli improbabili senza alcun senso del pericolo e tu
ammiri il loro coraggio anche se sai che non è coraggio, quanto
piuttosto sconsideratezza. Ma li ammiri ugualmente. E solo un
bambinetto può infatti risponderti che gioca con la vita, perché
banalmente è la sua (la linea della vita sulla mano, che gira a spirale come a significare che è infinita). Perché ancora non è imprigionato in nessun
sentimento, in nessun affetto violento, perché solo un ragazzo di
quelli onnipotenti che affascinano per la loro onnipotenza può
sentirsi padrone di giocare e rischiare la propria vita che, nostro
malgrado, non è mai completamente nostra ma anche un po' di tutti
coloro i quali amiamo e ci amano. Ma a vent'anni tutto è ancora intero, non lo sai.
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un po' di tempo fa
e ora si è fermata qua.
la
conclusione è quella che è, la vita che scorre e che ad un certo
punto ti fermi a guardarla e cercare di capirla, prima che riprenda a
scorrere, come non può non fare. La vita.
Non
conosce paura
l'uomo che salta
l'uomo che salta
e
vince sui vetri
e
spezza bottiglie
e
ride
e
sorride perché ferirsi non è possibile,
morire meno che mai e poi mai.
morire meno che mai e poi mai.
Non
conosce la paura, il ragazzo che rischia la sua vita e vince sempre,
ridendo. Non solo cammina sui vetri, ma spezza lui stesso bottiglie, ci salta sopra, ci prova gusto a sfidare la vita.
Perché ferirsi per queste sciocchezze è impossibile e nemmeno
morire. I giovani non muoiono mica per queste sciocchezze, vanno
avanti,hanno il tempo per recuperare, smaltire, ricostruire da capo
la propria vita, gli amori finiti. Mi viene da dire che hanno "il tempo anche per la galera", se non citassi troppo spesso de André.
Insieme
visitate la notte
che dicono è due anime
che dicono è due anime
e
un letto
e
un tetto di capanna utile
e dolce come ombrello teso tra la terra
e dolce come ombrello teso tra la terra
e
il cielo.
Ovviamente
sembra che siano finiti a letto. E l'amore che dicono essere due
anime (ma lui ne ha già due da solo, di anime, come detto
all'inizio, ama sé stesso senza necessità di altri, vivendo così) e un letto (un sesso di ramo duro) e un tetto utile e
dolce (la luna e il fuoco)
Lui
ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
In
quel momento lui fa quello che sa fare, stupire e sorprendere
ancora, che poi è ciò di cui lei si è innamorata, dicendo di
amarla e di essere anche lui un mortale che si ferisce con l'amore e i pezzi di vetro. Cerca di stupirla però, non soffre davvero per amore, cerca di giocare a rialzo. Lei sa bene
che non è possibile: infatti, proprio da quella sua impossibilità di ferirsi è stata attratta, non
capisce bene come abbia fatto a non resistere, a
dargli tutto ciò che aveva in un minuto, a farsi trascinare da quel
suo ballare sui pezzi di vetro... dove per lei è possibile ferirsi e
per lui che ne è incosciente no. Perché lei sapendo di non poterlo ferire, sapeva di non poter essere ferita, forse. Non c'era aspettativa.
Però
stai bene dove stai.
Però
stai bene dove stai.
Quindi in fin dei conti lei sta bene dove sta. Lui nella sua
inconsapevolezza sta crescendo e rimane ferito magari davvero da quel ballo su pezzi
di vetro che è l'amore, mentre lei, spensierata stavolta, cosciente
di ciò che faceva e al sicuro della giovane età di lui (che tutto
ripara e tutto supera perché mai si ferisce davvero e men che meno
muore) sta bene dove sta.
E'
il vivere/amare spensierato che vince. Quello di lui incosciente e giovane, ma anche quello
di lei cosciente e maturo. E lei sta bene e riesce ad essere spensierata anche
nella coscienza.
E sarebbe bello immaginare il secondo “però stai bene dove stai” come un discorso diretto, in cui lei dice a lui che nonostante tutto, l'incoscienza anche va bene per sopravvivere ai pezzi di vetro. Anche lui sta bene dove sta. La loro storia è finita per eccesso di distanza e non si disturberanno oltre, però minchia che bella storia!
E sarebbe bello immaginare il secondo “però stai bene dove stai” come un discorso diretto, in cui lei dice a lui che nonostante tutto, l'incoscienza anche va bene per sopravvivere ai pezzi di vetro. Anche lui sta bene dove sta. La loro storia è finita per eccesso di distanza e non si disturberanno oltre, però minchia che bella storia!
Nessun commento:
Posta un commento