lunedì 20 giugno 2016

Ha vinto il 5*

"essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi, ma non potranno mai distruggere le nostre idee, che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire" (deturpando il povero Nicola Sacco) C'è chi dice che destra e sinistra non esistono. Ma le idee e le categorie esistono sempre. Forse sono mal interpretate, cadono in disuso, se ne creano di nuove. Ma esistono sempre. Le idee di fondo per l'interpretazione delle democrazie occidentali, sono ancora li. Dignitas non moritur vale anche per la destra che, se pure può non far piacere ai molti salottieri, una dignità ce l'ha. Qualcuno può anche dire che non esiste, ma io credo semplicemente che costui non la veda. Destra e sinistra non sono pratiche amministrative, perché altrimenti è ovvio che vi appariranno tutti uguali. Stesso mondo, stesso problema: la scelta tra i due diversi modi diventa niente più che l'efficienza di una pratica. Un candidato più credibile, un candidato più competente, ecc Destra e sinistra sono orizzonti di organizzazione degli uomini nel loro vivere in comune. E i partiti che si presentano alle elezioni democratiche, per quanto possa non essere figo quel nome e vogliamo chiamarli movimenti, restano partiti politici. E i partiti politici sono intermediazione, sono organizzazione gramsciana del consenso per ottenere la guida (l'egemonia) di un dato settore. Preso il potere lo si consolida e si punta all'egemonia culturale. Per vincere ancora e traghettare la società verso i propri principi guida. Sono quei principi guida ad essere la destra e la sinistra, gli orizzonti che, come diceva Galeano, servono a farci fare sempre un passo in avanti. Perché i principi e le idee, sono le utopie. Le ideologie che abbiamo rigettato in nome della realtà che ci fa occupare della squadra anti-buche di giachetti o della tariffazione puntuale dello scontrino del cappuccino.
Laddove il movimento riesce ad arrivare al ballottaggio, sostituendo uno dei due poli tradizionali, vince. Vince proprio perché il ballottaggio è uno contro uno, è plebiscitario, è mancanza di scelta ampia, è un secco meno peggio. Vincono a prescindere dal nome perché danno un orizzonte di idee e non una competenza specifica (curriculum da bamboccioni o poco più) o una credibilità (quella la danno gli organi di informazione che modificano la percezione degli attori).
E nessuno toglie loro il merito di essere riconosciuti come alternativa. Tuttavia il loro modo di fare politica in occidente nel post 2000 ha un inquadramento preciso che si rifà ai concetti destra-sinistra. E guardate che non sono i temi, né le competenze. Le buche sono le stesse per tutti e un avvocato non è migliore di un chirurgo. È un modo sbagliato di usare gli strumenti. Destra-sinistra sono orizzonti. Qual è il processo decisionale di selezione della classe dirigente? quanto è partecipato? da chi? quale rapporto elettore-eletto? Si emancipano sti popoli o no? c'è l'equità nei rapporti di potere? so' orizzontali o verticali?
C'è un capo che decide, seleziona, garantisce per i suoi sottordinati di cui può disporre rimozione e glorie? la partecipazione è per annerimento di losanga a doppia scelta (ovvero plebiscitario si-no)? in quanti hanno accesso a questo processo decisionale? i rappresentanti sono fiduciari diretti dei loro rappresentanti? c'è gerarchia piramidale o collettivo autorganizzato? C'è una destra a cui hanno ammazzato il lìder e dunque è morta con lui. Ma le idee piramidali deresponsabilizzanti e non democratiche continueranno a camminare sulle gambe di qualcun altro. C'è una sinistra che ha raccolto parte dell'eredità di quella destra da nomi-sul-simbolo e sicuramente incarna quel settarismo elitario della sinistra. Una sinistra poco orizzontale, poco emancipativa delle masse e molto soggiogatrice delle suddette. Ecco forse la distinzione più valida tra sinistra e destra. La destra sono in pochi a decidere per quelli sotto. Che quelli sotto siano pochi o tanti conta poco. La sinistra invece responsabilizza tutti, deve renderti cosciente della tua scelta e libero, deve darti strumenti per farti capire e poi autodeterminarti. In altre parole emancipazione delle masse. Di qua che ci siano le masse a cui rivolgersi è abbastanza importante, bisogna pertanto saper individuare "la frattura della società" ampia, mettere uno spartiacque ampio. La sinistra che si parla nei salotti non è sinistra. La sinistra in cui decide un giglio magico non è sinistra. La sinistra con un padrone e nessun modo di partecipazione e incisione non è sinistra. La sinistra che semplifica a due losaghe la tua scelta non è sinistra. Non è emancipazione di nessuno scegliere tra la ruspa o il campo abusivo. La sinistra è avere tre posizioni diverse anche quando siamo in due, per questo funziona solo con un buon segretario che riesce a fare sintesi E il movimento cinque stelle? è di sinistra? possiamo dire che ha reso protagonisti un sacco di gggente, che ha avvicinato alla cosa pubblica molti, che ha fatto pontificare sulle soluzioni anche persone che per loro stessa ammissione di politica non sanno niente e non hanno mai voluto sapere niente. Quelli che non sanno cosa significa destra e nemmeno sinistra. Quelli che non sanno nulla di come è organizzato giuridicamente uno Stato. Ma non ha emancipato queste persone. Ha fatto scegliere a chi guidare una macchina a chi non è mai stato interessato prendere la patente perché lavorava 16 ore al giorno al piano di sotto del palazzo nel quale dormiva. Che ha visto solo i suoi clienti del suo negozio ed è affagoato nei "sapesse signora mia". A chi non sa distinguere un land rover da una fiat panda e le reputa tutte uguali, perché sono entrambe rosse.

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